Un uomo di nome Piero
20 aprile 2003, pomeriggio, all’ospedale San Giuseppe di Milano, muore Piero Corti, il pediatra di Besana Brianza che ha dato vita a un sogno: portare cure di qualità in Africa, Nord Uganda.
Piero ebbe due figli: il maggiore si chiama ospedale Lacor. E’ qui che il suo sogno è diventato realtà. Invitato in Uganda dal vescovo comboniano di Gulu, Monsignor Cesana, Piero Corti si innamorò dell’ospedaletto che gli veniva affidato, con i suoi quaranta letti e la sua manciata di pazienti. E con coraggio, passione e tenacia lo traghettò verso un futuro allora impensabile.
Oggi il Lacor è tra i maggiori ospedali non profit dell’Africa Equatoriale!
Poi arrivò Dominique, in un certo senso la secondogenita… medico come Piero e Lucille, oggi presidente della Fondazione Corti, Dominique ha fatto sua la missione del padre: sostenere, giorno dopo giorno, quel fratello maggiore che ha sempre più bisogno di risorse per continuare a tener fede alla sua mission. Offrire le migliori cure possibili al maggior numero di persone al minor costo.
A pochi giorni dalla scomparsa di Piero Corti, un giornalista del settimanale Vita, ricordandolo con stima, scriveva: “Il suo testamento è quello che ha fatto: un ospedale nel Nord dell’Uganda, a Gulu, il Saint Mary’s Hospital Lacor… l’evoluzione di un dispensario e di un reparto di maternità, che ha scoperto grazie ai missionari comboniani nel 1961 e da allora ha amato, seguito, gestito con coraggio e passione per oltre quarant’anni, a dispetto della guerra civile e delle malattie difficili da curare e da debellare, tra cui il virus Ebola. Piero Corti, il medico brianzolo al quale si deve questo meraviglioso miracolo di abnegazione e generosità, se n’è andato quella domenica di Pasqua… Una vita, a dire il vero, fatta non di superlativi, ma di giornate semplicemente vissute in pieno, un’ora dopo l’altra, ottimizzando energie e risorse per aiutare gli altri“.