Una storia unica per ogni letto del Lacor
Ogni volta che vengo al Lacor immagino mamma e papà, 61 anni fa, esaminare i pazienti del primo, unico reparto, e sognare il futuro per la salute dei più poveri.
Poi la crescita esponenziale, soprattutto negli anni novanta, quando il conflitto era feroce, la maggior parte dei centri sanitari locali chiusi e fino a diecimila persone si rifugiavano ogni notte in ospedale.
Oggi il Lacor e i suoi centri sanitari periferici, avamposti tra le comunità più povere, contano 554 letti.
Quante storie racconterebbero questi letti, se potessero parlare.
Ad esempio la storia di Dorah, futura mamma ricoverata in maternità per un attacco d’asma. Dopo la cura con ossigeno e steroidi Dorah sta bene, ma prima di dimetterla un’ecografia; è lei stessa a chiederlo, come se sentisse che c’è qualcosa che non va. E infatti l’esame mostra che il piccolo si muove pochissimo e il liquido amniotico è scarso. Si decide di intervenire e Dorah dà alla luce una splendida bambina.
Quante persone si sono avvicendate intorno al letto che ha accolto Dorah! Da Vicky, l’ostetrica, al dottor Sande che ha deciso la cura e eseguito il cesareo; a Jacinta la farmacista che ha preparato le medicine, a Sister Gloria che ha eseguito l’ecografia.
E ancora: l’anestesista, la ferrista, la caposala del blocco operatorio; e le attrezzature, i farmaci, i dispositivi, l’ossigeno… quante risorse servono perché la storia di Dorah abbia un lieto fine.
Lo stesso si può dire per ognuno di quei 554 letti che accolgono una, a volte anche più persone contemporaneamente, se c’è bisogno. Come in questi giorni in pediatria, con il picco di malaria che costringe spesso a ricoverare due bambini per letto, quasi tutti con la flebo o la sacca per la trasfusione.
Come ogni anno ho portato al Lacor un piccolo, simbolico libro; nelle sue pagine c’è l’elenco dei donatori che hanno deciso di adottare un letto dell’ospedale. E’ un dono simbolico, ma è uno dei modi più significativi per lasciarsi coinvolgere dalla storia del Lacor e farne parte.
Con 30 Euro al mese, la donazione suggerita per adottare simbolicamente un letto, si può fare molto. Dorah con la sua bimba ne sono testimoni.
Se hai già un letto a tuo nome continua a sostenerlo. E se ancora non ci avevi pensato è il momento giusto per farlo.
Dominique Corti