Piero, pioniere della moderna cooperazione
Il 20 aprile di vent’anni fa moriva Piero Corti. Scorrendo tra i suoi scritti, le sue lettere e documenti, non possiamo fare a meno di notare quanto fossero attuali e lungimiranti il suo pensiero e le sue scelte.
Oggi, festeggiando i 30 anni dalla creazione della Fondazione Corti che porta avanti la sua missione, vogliamo ricordarlo proprio per queste sue intuizioni.
La via imprenditoriale della cooperazione.
Era convinzione di Piero Corti che non si dovesse cedere i termini di qualità solo perché si operava nel cuore della savana. “Le migliori cure possibili al maggior numero di persone, al minor costo”, era il suo motto. Il suo spirito imprenditoriale e le sue capacità manageriali hanno permesso al Lacor uno sviluppo rapido e immenso. Nel ’61 Piero prese le redini di un ospedale di trenta letti, dopo sei anni erano già più di 150 e nel 2003 il Lacor aveva oltre 500 letti.
Una comunicazione più che mai attuale.
Sono tre i messaggi fondamentali che è giusto sottolineare quando si parla del Lacor. E’ quanto emerge da una nota di Piero preparata per accogliere una troupe televisiva.
- Il Lacor non è una cattedrale nel deserto, ma un servizio radicato nella comunità che compie scelte dettate dalle reali esigenze della popolazione.
- Anche un ospedale africano può offrire cure di elevata qualità. Basta fare un salto in terapia intensiva, in radiologia o nel blocco operatorio per convincersene.
- Ciò che si fa non è carità, ma sviluppo. Lo dimostra il numero di professionisti ugandesi, ma anche la rapida crescita della comunità sorta nei dintorni dell’ospedale.
A distanza di tanti anni la Fondazione Corti crede ancora in questa comunicazione che narra di un Africa che lavora ed eccelle, lontana da immagini di falsi pietismi.
Priorità locali.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile la definiscono “local ownership of priorities”, vuol dire che le priorità devono essere definite a livello locale e non imposte da lontano. E’ quanto Piero Corti e, dopo di lui, la Fondazione che porta il suo nome, mettono in atto da oltre 60 anni. La maggior parte dei fondi raccolti per il Lacor è destinato alle spese correnti per permettere all’ospedale di rimanere centrato sulle priorità sanitarie della popolazione locale.
L’assistenza sanitaria di base.
Oggi va di moda parlare di “paziente al centro”. Ma quando il paziente non riesce a raggiungere l’ospedale perché il suo villaggio è troppo lontano, non ha i soldi per un mezzo di trasporto o non sa a chi lasciare i bambini per potersi curare, è l’ospedale che va dal paziente. E’ per questo che Piero ha creato, nel 1973 i tre centri sanitari periferici di Opit, Amuru e Pabo, tre presidi vicini alle comunità, la prima forma di assistenza sanitaria di base.
Una Fondazione per continuare.
Guardare avanti, sempre. Anche al di là delle proprie forze e della propria vita. Perché il Lacor rimanesse saldo ed efficace, guidato e gestito da professionisti africani al servizio della popolazione locale, bisognava creare una realtà che potesse continuare a sostenerlo economicamente. Nasce così, 30 anni fa, la Fondazione Corti. “Perché è più facile trovare i fondi per costruire un nuovo ospedale, piuttosto che i fondi necessari per gestire un ospedale già esistente ed efficiente”.
12/04/2023