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04 Settembre 2024

Dalla Brianza all’Africa, al fianco dei più poveri

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Un’amicizia che nasce in Brianza più di ottant’anni fa e che cresce abbracciando oggi un ospedale nel cuore dell’Africa, un’azienda affermata a livello internazionale e una Fondazione nata con la missione di sostenere quell’ospedale, il maggiore non profit dell’Africa Equatoriale.

Entrare nell’elegante ufficio del ragionier Giuseppe Crippa, oggi novantenne Presidente dell’azienda Brianza Plastica, significa percorrere insieme a lui decenni di storia di una Brianza virtuosa e solidale.

I ricordi iniziano in casa Corti dove il papà era autista fidatissimo e Giuseppe entra ancora adolescente come impiegato negli uffici della tessitura brianzola; grazie alla licenza commerciale e poi agli studi serali al Mosé Bianchi di Monza, il giovane acquista presto la fiducia di Mario Corti, papà di Piero. Amico sia di Eugenio che del più giovane Piero, il ragionier Crippa ricorda bene quando andava a caccia con i giovani Corti nelle colline della Brianza, facendo loro da battitore. O quando assisteva Piero nella battitura della tesi in medicina o vedeva Eugenio alle prese con il demone della scrittura, chino a riempire pagine e pagine di diario.

Oggi Eugenio Corti è considerato uno dei massimi scrittori italiani del Novecento e Piero è il fondatore, insieme alla chirurga canadese Lucille Teasdale, del Lacor Hospital, in Nord Uganda, diventato negli anni il maggiore ospedale non profit dell’intera Africa Equatoriale.

Fin da giovanissimo, Crippa desidera rendersi autonomo: i sacrifici non lo spaventano. Per perfezionarsi negli studi percorrerà ogni sera per tre anni la strada che da Besana lo porta a Monza, in bicicletta e in treno, un tragitto di una ventina di chilometri che settant’anni fa era tutt’altro che agevole.

E da quell’ambizione di autonomia, con determinazione e spirito di sacrificio, nel 1962 nasce Brianza Plastica, oggi azienda leader nel mercato internazionale nel settore dei laminati in vetro resina.  “Il lavoro è alla base di tutto”, è l’insegnamento di Giuseppe Crippa ai suoi figli e nipoti e anche a tutti noi. “Senza sacrifici e senza impegno, difficilmente si può arrivare alla realizzazione dei propri sogni”, è il messaggio della sua vita nella sua biografia pubblicata dalle edizioni Mariani con il titolo Partita Doppia.

E’ anche il messaggio della vita e dell’opera creata da Piero Corti. Impegno, sacrifici e dedizione.

Un’esistenza dedicata agli altri, tra guerre, epidemie e malattie della povertà. Con immane determinazione, infatti, Piero e Lucille trasformarono un piccolo ospedale di trenta letti in un presidio sanitario di oltre 550 posti letto.

Da quando diventa un industriale affermato e il rapporto diventa paritario, l’amicizia tra i due imprenditori brianzoli cresce e rimane salda negli anni.

Quando Piero Corti ha iniziato a sviluppare l’ospedale costruendo nuovi reparti è venuto da me a prendere le coperture per i tetti”, ricorda Crippa che da allora non ha mai smesso di sostenere il Lacor Hospital. E con lui anche l’azienda ha sposato la causa del Lacor. E’ di qualche mese fa la preziosa donazione raccolta per l’ospedale ugandese dai dipendenti di Brianza Plastica in occasione del novantesimo compleanno del Presidente Crippa.

Prima Piero, oggi Dominique. “Amante come me dei cavalli, le avevo donato il mio destriero Impeto che avevo deciso di non montare più dopo un incidente”. A quel primo dono, ne seguiranno tanti altri, tutti per Fondazione Corti a sostegno dell’ospedale fondato dall’amico Piero. “Il rapporto con la famiglia Corti non è mai stato solo di lavoro: crescendo, è diventato un rapporto di amicizia e stima reciproca”.

All’inizio del Duemila, Crippa si è recato nell’ospedale che ha sostenuto per tanti anni. “Eravamo una decina, tutti membri del Rotary Club SeDeCa. Erano ancora gli anni della guerriglia. Mi ha molto impressionato assistere, ogni sera, al radunarsi di migliaia di donne e bambini nei cortili dell’ospedale. Arrivavano da chilometri di distanza, con le stuoie in spalla, e si sdraiavano in ogni angolo libero. Un’immagine che mi ha impressionato molto ed ancora oggi è scolpita nella mia mente. Scappavano dai villaggi per paura di essere rapiti dai ribelli che li avrebbero costretti a diventare bambini soldato e si rifugiavano tra le mura del Lacor per poi, ogni mattina, ritornare alle proprie capanne”. 

Un altro ricordo di quella visita al Lacor è l’efficienza del sistema di recupero delle acque reflue, fondamentale in un ospedale e decisamente all’avanguardia. “Era stato costruito un sistema di lagune situate a diversi livelli; grazie al passaggio da una vasca all’altra, si otteneva acqua limpida”.

Non solo Africa: l’impegno di Giuseppe Crippa è un modello virtuoso per il territorio brianzolo: imprenditore attento e lungimirante, per alcuni anni è stato sindaco di Besana Brianza, Presidente della residenza per anziani di Brugora e del Rotary locale e spesso relatore presso circoli culturali e scuole.

Da qualche anno viene chiamato a parlare ai giovani degli Istituti Superiori della zona, tra cui l’Istituto di istruzione superiore Gandhi di Besana Brianza, dove è anche l’anima di un concorso. Dopo aver letto e recensito la sua Partita Doppia, gli studenti, autori degli elaborati più meritevoli, vengono premiati con un riconoscimento in denaro, un simbolico contributo iniziale alla costruzione del loro futuro.

Così come Mario Corti aveva creduto in me, io credo nel potenziale dei giovani”, sottolinea il patron di Brianza Plastica, che non ha mai dimenticato la gratitudine nei confronti dell’azienda dove ha mosso i primi passi e continua ad essere un fondamentale sostenitore di Fondazione Corti.

Scopri come le aziende collaborano e sostengono Fondazione Corti

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