Ricominciamo insieme
Rieccoci nelle vostre case dopo la pausa estiva.
Vi portiamo subito al Lacor per capire insieme cosa sta succedendo e come sta vivendo la popolazione a cui date la vostra amicizia e il vostro supporto.
Come vi abbiamo anticipato a luglio, la situazione economica dell’Uganda è molto difficile. Oltre ai costi esorbitanti della benzina, che compromettono i trasporti e la possibilità di raggiungere i centri sanitari, alcuni beni essenziali hanno raggiunto prezzi proibitivi.
Ci scrive Cristina, amica e volontaria, da Kampala: “l’Uganda, già duramente provata dal Covid e dal lungo lockdown, risente ora enormemente dell’effetto della guerra europea. Qualche esempio: il costo del posho, fondamentale per l’alimentazione ugandese, è salito da 1.800 a 3.500 scellini al chilo, quello delle barre di sapone da 3.500 fino a 10.000 scellini. Anche le tasse scolastiche sono aumentate: da sempre cruccio degli ugandesi che sperano in futuro migliore per i loro figli investendo nell’educazione, in alcuni casi hanno visto un aumento del 50 per cento.”
La buona notizia è che il Covid sembra sotto controllo; anche al Lacor, da quando l’unità dedicata è stata chiusa, ormai tre mesi fa, non si sono presentati più casi.
C’è stata molta resistenza al vaccino, ma con fatica e grazie a numerose campagne di sensibilizzazione, il numero dei vaccinati ha raggiunto circa la metà della popolazione sopra i 18 anni ed ora la copertura sembra garantire sufficiente tranquillità. Al Lacor, oltre il 90 per cento del personale è vaccinato e per mesi l’offerta di vaccini alla popolazione è stata un appuntamento fisso.
Ad essere aumentati tanto, invece, sono i casi di malaria. Lo conferma il dottor Venice Omona, responsabile del reparto di pediatria del Lacor che confida: “riuscire a curare i bambini che arrivano ogni giorno con la malaria è sempre più una sfida: molti di loro hanno anemie severe e richiedono frequenti e numerose trasfusioni di sangue, altri vengono ricoverati con gravi insufficienze renali. In alcuni casi diventa necessario mandarli all’ospedale Mulago di Kampala, ma la maggior parte di loro rinuncia: sarebbe troppo costoso”.
Lo scorso giugno, durante la riunione annuale con tutti gli stakeholders, il direttore Martin Ogwang ha condiviso dati, risultati e sfide dell’ultimo anno: l’aumento dei costi che il Lacor deve sostenere per continuare a garantire i servizi che offre da sessant’anni è impressionante e ci chiama in causa.
Eccoci allora, alle soglie di settembre, se possibile ancor più determinate a sostenere il sogno di Piero e Lucille.
Dopo due anni di pausa forzata, stiamo programmando la cena di gala della Fondazione: sarà il 10 novembre! Aspettiamo tantissime prenotazioni da voi e dai vostri amici. La campagna calendari ha preso il via e tra pochi giorni il nuovo calendarietto 2023 sarà nei nostri uffici.
E ancora: la bellissima graphic novel su Lucille sta girando l’Italia e siamo alla ricerca di altre occasioni per presentarla a chi ancora non conosce la straordinaria storia del Lacor. Aspettiamo i vostri suggerimenti e il vostro aiuto. Da settembre, inoltre, si aggiungeranno tanti eventi locali di cui vi terremo informati man mano.
Abbiamo davvero bisogno di voi per ricominciare insieme!
Pensate che negli ultimi quindici anni i costi del Lacor sono più che triplicati passando da 2,2 milioni a 7 milioni di Euro l’anno.
Sappiamo di poter affrontare queste nuove sfide anche grazie al vostro aiuto.