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05 Giugno 2024

Per un ambiente in salute

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Le giornate mondiali sono spesso un pretesto per sottolineare aspetti che dovrebbero essere sotto i riflettori tutti i giorni. È il caso di quella che si celebra oggi, dedicata all’ambiente.

Chi conosce il Lacor lo sa bene: nella savana del Nord Uganda c’è molto di più di un ospedale.

C’è una comunità che studia e lavora, ci sono officine e servizi che la rendono quasi autosufficiente. E c’è un importante impegno per l’ambiente.

A parlarne è il Dr. Jacopo Barbieri, ingegnere energetico a capo del grande Dipartimento Tecnico del Lacor, intervistato anche in questo video. “Abbiamo un occhio di riguardo nei confronti della sostenibilità”, spiega. “L’aspetto su cui è stato fatto un lavoro maggiore è quello energetico: oggi sui tetti del Lacor sono installati 325 kWp di fotovoltaico, abbastanza per coprire un terzo del fabbisogno annuo di elettricità dell’ospedale”.

La spinta verso il fotovoltaico è stata promossa da tempo, grazie all’attenzione della Provincia di Bolzano che ha donato negli anni tutto il materiale per favorire la transizione energetica verso il solare. Una transizione che ha una valenza economica, oltre che di attenzione alla sostenibilità. Oggi l’impiego di energia da fotovoltaico permette di risparmiare fino a 4 mila Euro al mese. Da un paio d’anni, inoltre, il Lacor Hospital è l’unica realtà in Uganda la cui energia elettrica autoprodotta per il proprio consumo è certificata dal marchio EKOenergy.

Anche i centri sanitari periferici del Lacor hanno sistemi solari. Ad Amuru e Pabo lo scorso anno sono stati installati nuovi sistemi che permettono di isolarci del tutto dalla rete”, aggiunge Jacopo.

C’è poi la parte di solare termico che copre buona parte del fabbisogno di acqua calda; in particolare le esigenze della lavanderia che ogni mese igienizza più di 10 tonnellate di lenzuola e tutti i camici usati dal personale del Lacor.

Non solo: di recente, grazie ad una donazione dell’Agenzia Italiana Cooperazione e Sviluppo, un nuovo impianto fotovoltaico sul tetto della cucina delle scuole permette di risparmiare circa il 40 per cento del consumo di legna per la cottura. In queste cucine si preparano quasi duemila pasti al giorno per i circa 600 studenti delle scuole del Lacor.

Ma se l’energia da fotovoltaico è fiore all’occhiello dell’impegno del Lacor per la sostenibilità ambientale, una nota di merito va anche al trattamento delle acque reflue e dei rifiuti.

Il Lacor è tra i primi ospedali che si è dotato di un trattamento delle acque reflue in Uganda. L’ospedale si affida infatti ad un grande impianto di trattamento basato sui principi di separazione dei liquidi dai solidi per gravità, ossigenazione e filtrodepurazione. Di recente è stato aggiunto un insufflatore d’aria per aumentare l’efficienza del sistema.

Per quanto riguarda i rifiuti infettivi, l’ospedale, a differenza di molte realtà locali, è dotato di un inceneritore industriale a doppio stadio che permette di avere un controllo sull’emissione di inquinanti”.

C’è poi l’accordo con la locale Takataka Plastics che fa rivivere la plastica raccolta al Lacor (e non solo) riciclandola in oggetti di uso quotidiano; c’è il progetto di raccolta differenziata e compostaggio in collaborazione con l’Università dell’Insubria; è in programma il rifacimento dello strato drenante di una delle vasche per il trattamento delle acque. Ed è in arrivo un “tritatutto” che sterilizza e riduce il volume dei rifiuti medicali, dono della Provincia di Bolzano.

“Sostenibilità è un termine importante a cui dare il giusto valore”, conclude Jacopo. “Ma è certo che il Lacor sta mostrando, passo dopo passo, grande attenzione all’ambiente”.

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