L’entusiasmo di Nakol contro il Covid 19
Una giovane dottoressa, una pandemia che ha messo gran parte del mondo in lockdown.
Oggi, a parlare dal Lacor Hospital, è Scholastica Nakol, impegnata nel reparto di medicina che nelle ultime settimane è stato attrezzato e isolato per accogliere i pazienti Covid 19.
Non ci sono ancora malati, solo qualche sospetto: 17, fino ad oggi, sempre risultati negativi. Ma è tutto pronto per assistere e curare al meglio. Proteggendo il personale.
Dalle parole della dottoressa Nakol emergono entusiasmo e motivazione; l’orgoglio di appartenere a una realtà in cui ancora si respira l’esempio dei fondatori Piero e Lucille e si ricorda la drammatica epidemia di Ebola del Duemila che ha lasciato, oltre al dolore della perdita, competenze ed esperienza per affrontare la nuova sfida globale.
Ma emerge anche l’attenzione agli aspetti più nascosti di quest’emergenza: il timore di un virus sconosciuto, la preoccupazione degli operatori che si aspettano, da un momento all’altro, di doverlo fronteggiare e gestire. Nakol Scholastica si occupa infatti del supporto psicosociale.
Il gruppo di lavoro del Lacor che mette a punto le strategie contro il coronavirus è attento anche ad aspetti meno visibili, ma altrettanto importanti, come la motivazione e l’equilibrio psicologico dei suoi operatori. Ben consapevole che si tratta di risorse da preservare.
Mentre il numero di casi in Uganda aumenta, il Lacor continua dunque a prepararsi. Si rifornisce di farmaci e dispositivi di protezione (oltre a quelli già a magazzino, ne stanno arrivando altri da Cina e Kenya); forma il personale ed educa le comunità a proteggersi dal Covid senza trascurare altre malattie, come la malaria, che in questa stagione, complici le piogge, ricomincia a fare vittime.