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09 Settembre 2022

Continuiamo a sognare insieme

La piccola Synthia ha solo quattro giorni di vita quando viene ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale del Lacor. Ha la febbre, le convulsioni, fa fatica ad attaccarsi al seno della mamma.
Non è semplice capire quale sia il problema, ma il dottor Venice, responsabile della pediatria, ha grande esperienza e intuito e sospetta che si tratti di tetano.

Una brutta infezione, causata da un batterio che penetra nell’organismo da ferite contaminate e produce una neurotossina che può provocare paralisi. E morte.
E’ un’infezione diffusa nei Paesi in via di sviluppo, molto rara da noi, che peraltro siamo vaccinati.
In Uganda la vaccinazione viene proposta alle future mamme, due dosi durante la gravidanza e poi altre tre. Per un totale di cinque dosi per avere una piena copertura. Ma la maggior parte di loro non torna per completare il ciclo. E sono ancora troppe le donne che non fanno alcun controllo prenatale e quindi non hanno neanche le prime due dosi di antitetanica.

Come Peruth, mamma di Synthia, che non è vaccinata e ha partorito la bimba mentre cercava di raggiungere un centro sanitario. Il batterio del tetano ha avuto vita facile: la polvere della strada, la mancanza di strumenti sterili per tagliare il cordone ombelicale e l’assenza di vaccinazione sono stati determinanti. Ora la piccola Synthia sta prendendo antibiotici e medicine contro le convulsioni e il moncone ombelicale è stato pulito e disinfettato dalla solerte Clare, infermiera della pediatria.
Intanto Jacinta, farmacista del Lacor, si è procurata le immunoglobuline antitetaniche, anticorpi ricavati dal plasma di donatori vaccinati che neutralizzano la tossina prodotta dal batterio.

Sono un farmaco efficace, ma molto costoso. Difficilmente la giovane Peruth avrebbe avuto la possibilità di permetterselo se si fosse rivolta ad un altro ospedale. Ma al Lacor queste cure sono gratuite! Dopo una settimana Synthia è guarita e può essere dimessa; tornerà una volta al mese per controlli, ma il peggio è passato e la piccola può tornare a casa.
La storia della piccola Synthia e di sua mamma Peruth è solo una delle oltre 200 mila storie di pazienti che ogni anno vengono accolti, visitati e curati al Lacor. Ognuna di queste storie è parte del sogno nato oltre 60 anni fa in Nord Uganda: realizzare un ospedale che offra cure ai più poveri e fragili.

Oggi il Lacor è un sogno che continua ad essere realtà grazie all’impegno del personale locale e alla generosità dei donatori. Un sogno che può continuare insieme a noi e dopo di noi.

Oggi è il 13 settembre, si celebra la giornata internazionale del lascito solidale.

E che cos’è un lascito se non un sogno che continua?

                                         Fai anche tu un lascito alla Fondazione Corti.

Pensando a Synthia, alla donna che diventerà grazie alle cure ricevute. E anche grazie a te.

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