Il cammino è stato duro ma siamo sopravvissuti
“Il cammino è stato duro, ma siamo sopravvissuti, grazie al lavoro di squadra, alla resilienza e alla perseveranza di tutti”
Comincia così la lettera del direttore esecutivo dottor Cyprian Opira che apre l’annuale resoconto delle attività del Lacor. Una lettera ricca di dettagli che ben ci racconta ciò che l’ospedale ha vissuto e sta vivendo e ci chiama a raccolta per stringerci intorno al Lacor e sostenerlo perché possa continuare a garantire la salute ai più poveri.
Sono tempi difficili per tutti, è il messaggio del direttore esecutivo. “In particolare per quelle realtà, come il Lacor, che dipendono dalle donazioni”.
Anche se la pandemia di Covid-19 oggi fa meno paura, l’ospedale ha mantenuto tutte le procedure operative e i livelli di protezione adottati all’inizio della pandemia. Questo vuol dire che i costi non si sono ridotti.
A ciò si è aggiunta l’epidemia di Ebola che ha richiesto maggiore vigilanza e protezione in tutto il Paese.
Oggi l’Uganda è stata dichiarata “Ebola free” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma le spese per mantenere alta la sorveglianza sono ancora importanti.
Non solo: l’ospedale consuma molti prodotti come carburante, sapone, olio da cucina… Il forte aumento dei prezzi di questi beni dovuti alla crisi globale e ai cambiamenti climatici, ha aggravato la situazione.
Eppure, il Lacor è rimasto saldo nel presidiare la sua missione: accogliere e curare i più fragili e dare la miglior risposta possibile alle malattie più diffuse. Lo dimostrano le attività dell’anno 2021-2022.
In tutto sono stati quasi 209 mila i pazienti che si sono rivolti al Lacor trovando competenze e professionalità; oltre 9.200 i parti e 7 mila gli interventi chirurgici maggiori.
Ogni giorno, l’ospedale, insieme ai suoi tre centri sanitari periferici, ha assistito in media 400 pazienti ricoverati nei suoi reparti e ne ha accolti 600 negli ambulatori.
“E’ aumentato il numero di donne che partoriscono all’interno delle strutture, mentre le presenze e i ricoveri ambulatoriali mostrano lievi riduzioni”, continua il dottor Cyprian Opira che aggiunge: “un’area chiave di intervento dell’ospedale è la mortalità neonatale”. E’ una priorità per il governo ugandese e lo è anche per il Lacor, che ha iniziato i lavori di ristrutturazione della neonatologia.
Inoltre, “l’ospedale ha adottato l’RBF, il finanziamento basato sui risultati, come una delle sue principali strategie di mobilitazione delle risorse”, sottolinea il direttore esecutivo. “Intanto un benefattore sta ricapitalizzando la Cooperativa di credito dei dipendenti del Lacor e finanziato la costruzione di un nuovo lotto di abitazioni per il personale.
Insieme all’acqua gratuita, al costo dell’elettricità sovvenzionato e all’alloggio, speriamo che questo possa essere di aiuto al personale.
L’ospedale, i suoi centri sanitari e le scuole faranno del loro meglio per rimanere fedeli alla missione nonostante le difficili circostanze che stiamo attraversando”.
E’ la promessa della direzione del Lacor, che chiede ai suoi dipendenti pazienza e lavoro di squadra per superare insieme questo momento così delicato.
La nostra promessa, come Fondazione Corti, è di continuare ad esserci oggi come trent’anni fa.
Il momento è critico e va affrontato insieme.
Il vostro aiuto è più prezioso che mai.
Milano, 26/01/2023