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12 Ottobre 2022

Il coraggio di Esther

La storia di Esther è la storia di una donna coraggiosa, che non perde il sorriso di fronte alle difficoltà. Che lotta e vince la sua battaglia con il cancro.
A raccontarla è Sadhbh Lee, che si sta specializzando in ginecologia in Irlanda ed ha trascorso tre mesi al Lacor.
Era la mia prima settimana in reparto e lei era diventata un incontro quotidiano”. Lei è Ocan Esther, 38 anni e quattro figli. “Si appoggiava ad una stampella, aveva perso tutti i capelli, ma aveva un sorriso per tutti. E una calma sul volto, che trasmetteva pace. Una donna, ne fui subito certa, coraggiosa e forte, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà”.

La prima volta di Esther al Lacor risale a un anno fa quando è stata ricoverata per una gravidanza molare, un evento raro in cui non si ha una corretta fecondazione, ma si forma una massa di cellule difettose, che va asportata.
E’ quanto accaduto ad Esther che l’anno scorso ha subito un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto, si è ripresa bene ed è stata dimessa. A distanza di neanche un anno, però, la donna viene trovata priva di sensi dalla sua famiglia e portata al Lacor. I medici riscontrano una paresi della parte destra del corpo, oltre a sintomi come nausea e mal di testa.  La gravidanza molare ha portato ad un tumore maligno delle cellule della placenta, già diffuso al cervello e ai polmoni.
Da febbraio ad aprile”, racconta Sadhbh, “Esther non è stata in grado di parlare e camminare e aveva bisogno di essere assistita in tutto. La cosa più dolorosa per lei era non riuscire a interagire con i suoi quattro figli: Maureen, la maggiore, di 19 anni, Tracy, Emily e il piccolo Ryan, che sta frequentando la scuola elementare. Durante la sua permanenza in ospedale, i figli sono andati a trovarla ogni giorno, portandole da mangiare. Quando la madre non poteva parlare con loro, cantavano. Anche la sorella Rose ha trascorso quasi ogni giorno al suo fianco”.
Per fortuna il tumore che ha colpito Esther è curabile e ha un tasso di guarigione del 95%. Dopo otto cicli di chemio, la donna ha recuperato la capacità di parlare e camminare grazie al supporto dell’équipe di oncologia, ginecologia e fisioterapia del Lacor. Ora cammina solo con l’aiuto della stampella e può parlare e ridere con i suoi figli.
È impossibile non amare Esther”, confida Sadhbh:ha un sorriso sincero e un atteggiamento incredibilmente umile e caloroso”.
Anche chi ha condiviso la stanza con lei è stato contagiato dalla sua forza e dal suo carattere solare. “Quando le ho chiesto della sua esperienza mi ha confidato di aver avuto paura, ma di sentirsi ora più forte e piena di speranza. Non vede l’ora di essere a casa con la sua famiglia e tornare al suo lavoro al mercato di Gulu, dove realizza colorati Chitenge, l’abito tipico di alcune aree dell’Africa”.

Soprattutto, Esther è grata a infermiere, ostetriche e medici del Lacor, che l’hanno costantemente supportata e curata.
La storia di Ocan Esther è una celebrazione della vita.

In Uganda, spesso, i malati di tumore ritardano l’inizio del trattamento o saltano gli appuntamenti per le chemio per mancanza di denaro per cure, medicine o alloggio.
Il Lacor Hospital offre cure oncologiche gratuite ai bambini e a tariffe agevolate a tutti gli altri pazienti.
E’ la tua donazione a renderlo possibile.

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