Due Euro contro il dolore
Mombasa ha 28 anni. E’ una mamma single con tre figli e due di loro hanno l’anemia falciforme.
Causata dalla mutazione di un gene che controlla la produzione di emoglobina, questa malattia genetica è molto diffusa in Uganda, tra i paesi al mondo che ne sono più colpiti.
Al Lacor, lo scorso anno, l’ambulatorio che segue i malati di anemia falciforme ne ha accolti circa duemila. E’ l’unico ambulatorio che ha visto aumentare i suoi pazienti nonostante il Covid.
I due bambini malati di Mombasa si chiamano Shaban e Shakira Guma; il terzo, quello sano, viene cresciuto dalla zia. Non è facile per Mombasa affrontare tutto da sola: il padre se ne è andato non appena ha saputo che anche la sua secondogenita era malata. Si è risposato mentre Mombasa era in ospedale con Shaban. Non solo: si rifiuta di mantenere bambini a meno che la prima moglie non torni a vivere con lui. Ma lei non vuole. Non vuole rischiare di avere altri bambini con questa terribile malattia.
Il piccolo Shaban adesso ha otto anni; nel corso della sua breve vita ha avuto due ictus, una delle complicanze più serie dell’anemia falciforme. Non parla, quasi non vede e fa fatica a mangiare. Bisogna alimentarlo con pappe o liquidi; e il dolore, il sintomo peggiore dell’anemia falciforme, lo perseguita notte e giorno.
Anche Shakira, due anni, comincia ad avere i sintomi della stessa malattia.
Al Lacor, l’anemia falciforme viene curata gratuitamente fino ai cinque anni, ma anche oltre se la famiglia non può permettersi le cure. Sono più che altro farmaci per gestire il dolore: pillole che costerebbero 9 mila scellini ugandesi, due Euro, al giorno. Troppi per Mombasa che, per accudire i figli malati, ha dovuto vendere l’auto e smettere di lavorare al mercato.
Al Lacor le hanno dato una tessera blu, che mostra che Shaban ha diritto alle cure gratuite. Mombasa spera che anche Shakira, quando avrà cinque anni, abbia la sua tessera blu.
E questo è possibile anche grazie ai donatori come te, che ogni giorno sostengono il lavoro del Lacor.