Giovani ambasciatori
Metti insieme undici giovani tra studenti, neolaureati, tecnici… metti la nostalgia per un’esperienza condivisa, ma soprattutto il desiderio di continuare “a far parte della storia” e rendersi utili anche da lontano.
Sono gli ingredienti di una bellissima storia: quella di Dario, Noemi, Gianluca, Laura, Beatrice, Elena, Nicola, Matteo, Elisa, Valentina e Laura.
I “nostri” si sono conosciuti al Lacor; hanno condiviso fatiche e gioie di un’esperienza intensa, che lascia il segno. Le notti in ospedale, le emozioni forti quando senti sulla tua pelle l’ingiustizia della lotteria della vita, ma anche l’accoglienza, la disponibilità estrema dei colleghi ugandesi.
C’è chi arrivava dall’Università Vita-San Raffaele e chi da quella di Torino, chi era al Lacor come volontario già da mesi e chi ha aderito al Progetto Global Health dell’Università Milano Bicocca.
Tutti hanno sentito l’esigenza di condividere con amici e conoscenti quello che avevano vissuto; è nata così l’idea di una cena, tutti insieme per raccontare, ma soprattutto per continuare a far parte della storia del Lacor questa volta non come tirocinanti o volontari, ma come donatori.
Detto fatto, i fantastici undici si sono impegnati a trovare la sala giusta, un oratorio che desse gli spazi in affitto per una modica cifra e le cuoche che potessero dare una mano (e con Ester e le sue donne dell’associazione La Curt sono caduti in piedi). Hanno organizzato una serata di successo, con 160 partecipanti (e 190 iscritti) e raccolto ben 4.300 Euro.
GRAZIE dunque, a caratteri cubitali. Per quanto raccolto, ma soprattutto per l’idea, per la dedizione, per aver capito che al Lacor non si va solo per arricchire la propria formazione umana e professionale. Perché poi, se davvero si vuol dare indietro qualcosa, quel qualcosa è l’impegno qui e ora nel diffondere la meravigliosa storia di un sogno diventato realtà nel cuore della savana e nel raccogliere i fondi perché continui ad esistere.