Una vita dedicata alle donne

Il volto sempre sorridente, amatissimo dal personale e dalle migliaia di donne che ha curato in tutti questi anni, il dottor Emintone Odong, ginecologo e direttore medico del Lacor, ha da poco ricevuto un premio alla carriera: è stato riconosciuto “eroe della salute” per il suo contributo alla Sanità in Uganda.
La sua storia comincia in un villaggio a una sessantina di chilometri dal Lacor, in una famiglia di contadini con otto figli, che fatica per farli studiare, ma crede molto nel valore dell’istruzione.
È alle scuole superiori quando il padre viene ricoverato al Lacor per un intervento chirurgico. “Quando sono andato a visitarlo”, racconta, “ho visto per la prima volta una dottoressa bianca che lavorava con passione: era stata lei ad operarlo. Ho poi scoperto che era Lucille”.
Dopo la laurea all’Università di Makerere, il dottor Odong arriva al Lacor come volontario e poi come tirocinante. “Il dottor Corti cercava sempre giovani medici prima ancora che terminassero gli studi”, racconta. “Così, nel 1987, sono stato invitato e ho iniziato a lavorare con Piero, Lucille e tre medici africani: il dottor Matthew, il dottor Isaac e il dottor Cyprian Opiro”.
Lucille si accorge presto di lui; “da lei ho imparato ad operare, ma soprattutto ho appreso l’importanza di un buon atteggiamento nei confronti dei pazienti e del proprio lavoro”.
Grazie ad una borsa di studio offerta dal Lacor, il dottor Odong si specializza in ginecologia e ostetricia: “molte delle pazienti erano donne in gravidanza”, spiega, “e non c’erano ginecologi in ospedale. Iscrivendomi a ginecologia avevo l’opportunità di contribuire”.
Il dottor Odong era al Lacor quando il reparto di maternità è stato ampliato e le donne che raggiungevano l’ospedale per partorire hanno cominciato a crescere.
Era al Lacor anche durante la guerra civile: “ricevevamo numerosi pazienti sia civili che militari: mi occupavo di feriti da arma da fuoco ed interventi complessi”.
Lucille era sempre in prima linea. “Era incredibile. Ricordava ogni paziente che aveva ricoverato e amava profondamente il suo lavoro. Anche quando era malata, veniva in ospedale a lavorare. Durante gli interventi chirurgici, era una grande insegnante. Da lei e dal dottor Corti ho ereditato il giusto atteggiamento verso i pazienti: metterli al primo posto, comunicare con loro e non inseguire i guadagni. Se metti il denaro al primo posto, non sarai mai un buon medico”.
Uno degli aspetti più significativi della carriera del dottor Odong è il suo lavoro di cura delle fistole ostetriche, condizione che affligge molte donne in Uganda a causa delle complicazioni del parto. “Restituire dignità a queste donne è uno degli aspetti più gratificanti della mia vita”, confida.
Le fistole ostetriche, spesso causate da un travaglio prolungato senza cure mediche adeguate, costringono le donne a vivere isolate, abbandonate dalle loro famiglie a causa dell’incontinenza. “Queste donne soffrono non solo fisicamente, ma anche emotivamente. Quando riusciamo a operarle con successo, assistiamo ad una trasformazione completa: tornano a vivere con dignità e speranza”.
Oggi il Lacor Hospital è un centro di eccellenza per la cura delle fistole: offre chirurgia, ma anche programmi di sensibilizzazione nelle comunità rurali.
Il lavoro del dottor Odong e del Lacor ha avuto un impatto profondo sulla comunità locale. “Negli anni abbiamo assistito ad una riduzione significativa della mortalità materna e neonatale, grazie a servizi accessibili e di qualità che incoraggiano sempre più donne a partorire in ospedale”, sottolinea.
E aggiunge: “abbiamo ricevuto dai fondatori del Lacor un’etica del lavoro basata su amore per i pazienti e dedizione”, afferma il direttore medico dell’ospedale. “È nostro dovere trasmettere questo spirito alle future generazioni di medici”.
Ed è ai giovani che rivolge il suo messaggio: “amate il vostro lavoro, i vostri pazienti e l’impatto che potete avere sulla loro vita. Il riconoscimento non deve essere il vostro obiettivo, ma arriverà se lavorate con passione e dedizione”.
Poi conclude con un invito ai donatori: “sostenere un ospedale come il Lacor significa lasciare un’eredità tangibile che migliora vite e rafforza comunità. È un investimento che dura nel tempo.
E’ grazie al sostegno di donatori e partner internazionali, che il Lacor è diventato un modello di efficienza e umanità. Ogni risorsa donata arriva direttamente ai pazienti”, sottolinea.
“Questo è ciò che rende il nostro lavoro significativo e il vostro dono inestimabile”.