Oggi si parla di malaria.

Oggi si parla di malaria. In tutto il mondo.
A questo servono le giornate internazionali: a mettere sotto la lente un problema, una malattia.
La malaria si può prevenire, si può curare, si può debellare.
La maggior parte dei Paesi ha dimenticato cosa sia, eppure ancora oggi uccide quasi 600.000 persone ogni anno. Il 95% in Africa.
In Uganda, la malaria è la prima causa di malattia e di morte, soprattutto tra i bambini sotto i cinque anni e le donne in gravidanza.
Il dottor Venice Omona, direttore del Dipartimento di Pediatria del Lacor, riporta gli ultimi dati disponibili per il 2023-2024.
In un anno, la grande pediatria del Lacor, oltre cento letti, ha ricoverato per malaria più di 2.000 bambini.
La maggior parte di loro era gravemente malata. Se così non fosse, sarebbero stati curati nel loro villaggio o in uno dei centri sanitari di base, come quelli di Opit, Pabbo o Amuru.
Come racconta Gerald Kalokwera in questo video.
Quando la febbre non scende e i sintomi peggiorano, si lascia il villaggio, i campi da coltivare, le incombenze domestiche e gli altri figli.
Si prende il bambino malato e lo si porta al centro sanitario più vicino.
È così che funziona. Ed è questo il motivo per cui spesso si arriva tardi a chiedere aiuto.
Nel centro sanitario il personale è preparato, ha gli strumenti per il test della malaria e le medicine per curarla.
Ma se la situazione è troppo seria, e alla malaria si associa una grave anemia, serve prima di tutto una trasfusione di sangue.
A quel punto l’infermiera del centro chiama l’ambulanza del Lacor.
Al Lacor il bambino riceve le cure necessarie per tornare a giocare con i fratelli e aiutare i genitori nei campi.
Dietro ogni bambino salvato ci sono medicine, test diagnostici, dispositivi di protezione, tempo e stipendi del personale medico, ma anche dell’autista dell’ambulanza e la benzina per raggiungere il centro sanitario…
E’ un lavoro di squadra, di cui fai parte anche tu che doni per sostenere il lavoro quotidiano del Lacor.
Un lavoro indispensabile, per curare quei duemila bambini con la malaria che ogni anno varcano le soglie della pediatria del Lacor.