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23 Febbraio 2022

Le mamme di Norah

“Riuscire a fare tanto con poche risorse”, è ciò che ha maggiormente colpito Irene Villani, neolaureata in medicina, quando è approdata al Lacor per uno stage. Le sue giornate sono trascorse perlopiù in ginecologia e ostetricia, uno dei reparti cardine dell’ospedale, centro di riferimento importante per le maternità più complicate Nord Uganda.  E’ Irene a intervistare per noi Adyero Norah, ecografista al Lacor.

Norah ha studiato quattro anni per ottenere sia il certificato che il diploma di ostetricia; ha poi completato la sua formazione con un corso semestrale per imparare come eseguire le ecografie.

All’ospedale serviva qualcuno in grado di fare ecografie”, spiega, “ed io e un’altra ostetrica siamo state selezionate. Non è stata una mia scelta, ma ora ne sono davvero contenta. E’ un lavoro che mi piace molto”.

L’attenzione al percorso prenatale sta aumentando sempre più. Grazie (anche) al capillare lavoro delle ostetriche che si recano nei villaggi più remoti per spiegare alle donne l’importanza di fare controlli in gravidanza e partorire in ospedale, è aumentato il numero di visite prenatali eseguite al Lacor e nei suoi tre centri sanitari periferici.

“Lavoro al Lacor dal 2009”, continua Norah, “mi piace l’ambiente, è un ospedale molto attivo in cui c’è sempre molto da fare”. Il suo sogno? Perfezionarsi per imparare ad eseguire anche altri tipi di ecografie, una competenza di cui in ospedale c’è grande bisogno. “E’ un ambito che mi interessa molto”, spiega, “e credo che potrebbe essere utile perché gli ecografisti sono ancora pochi per il gran numero di pazienti che si rivolge al Lacor”.

Norah vede in media trenta future mamme ogni giorno; esegue ecografie di controllo per verificare che la gravidanza proceda nel migliore dei modi e il piccolo stia crescendo bene, verifica che non ci siano anomalie del liquido amniotico o della placenta e si assicura che tutti i parametri misurabili siano nella norma. Emorragie, ipertensione in gravidanza e infezioni sono tra le cause più frequenti di complicanze in gravidanza. E si possono prevenire.

Ecco perché quello di Norah al Lacor è un servizio indispensabile per contribuire a ridurre l’elevato tasso di mortalità materna che in Uganda è ancora uno dei più alti al mondo.

Lo scorso marzo, l’Ufficio statistiche ugandese ha riferito che nel 2021 il tasso di mortalità materna è stato di 368 mamme su 100 mila nascite. Una cifra ancora molto lontana dalla media globale di 152 morti materne ogni 100 mila parti.

I motivi vanno cercati soprattutto nei ritardi nel cercare cure e nel raggiungere un centro sanitario.  Fondamentale allora l’impegno profuso per raggiungere le donne, spesso attraverso i leader delle comunità, e convincerle dell’importanza di effettuare visite, ecografie e controlli prenatali.

La strada è ancora lunga, ma l’educazione alle future mamme e l’offerta di servizi prenatale possono cominciare a fare la differenza.

Anche tu puoi contribuire!

Irene Villani, neolaureata in medicina,
ha effettuato questa intervista per noi
mentre era al Lacor Hospital per uno stage

 

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